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Atomic Heart: Recensione, un gioco vecchio stile

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Atomic Heart è un gioco di ruolo, d’azione e d’avventura che si svolge in una Unione Sovietica alternativa del 1955. Ecco la nostra recensione sul primo lavoro di Mundfish.

TRAMA

Atomic Heart è ambientato in una realtà alternativa del 1955 in cui l’Unione Sovietica ha già inventato Internet (qui chiamato Kollektive 2.0), un sistema di proiezione olografica, e perfezionato la robotica e la biotecnologia. Il protagonista è un agente speciale del KGB di nome P-3 mandato dal governo per investigare in una struttura industriale caduta in disuso, infestata da robot assassini che sono sfuggiti al controllo degli umani. Il nostro compito sarà quello di addentrarci nella struttura, capire che cos’è successo, individuare gli eventuali responsabili e ristabilire l’ordine generale (e non vi diremo altro per evitare di rovinarvi l’esperienza, essendo Atomic Heart un gioco che punta tanto anche sulla narrativa).

Durante tutta la storia saremo accompagnati da un guanto bionico parlante di nome Charles (sulla falsariga del bracciale di Forspoken o delle armi in High On Life), che ci fornirà abilità speciali, indicazioni su come proseguire e approfondimenti sulla trama di gioco. 

Il protagonista invece è un vero cazzone, non si farà problemi a prendersela con tutti, dire parolacce, uscirsene con battute anche volgari, e molto altro ancora, e vi possiamo assicurare che morirete dal ridere ogni 2 minuti grazie ai dialoghi divertenti e fuori dagli schemi scritti molto bene dagli sceneggiatori. C’è il rischio però che ad un determinato tipo di pubblico dopo un po’ tutta questa cazzonaggine cominci a dare fastidio, ma personalmente posso dirvi che io l’ho apprezzata, e non poco, anzi, penso addirittura che ci meriteremmo più giochi di questo tipo che riescono a strapparci un sorriso e farci spegnere il cervello.

Tralasciando il protagonista, anche gli altri personaggi che incontreremo durante l’avventura sono stati scritti bene, alcuni forse un po’ stereotipati, ma comunque credibili all’interno di tutto il contesto narrativo.

Tornando alla storia, possiamo dirvi che è davvero molto intrigante ed interessante, ricca di colpi di scena soprattutto durante la parte finale, e sebbene la natura cazzona del gioco, riesce a toccare temi molto profondi. Unica pecca, alcune sezioni le abbiamo trovate veramente troppo allungate, se fossero durate la metà probabilmente ci saremo divertiti il doppio.

GAMEPLAY

Cominciamo dicendo che il gioco ci permette di scegliere tra tre livelli di difficoltà: facile, medio o difficile, e vi possiamo assicurare che la difficoltà è decisamente sopra la media degli standard moderni. 

Il gameplay è un mix di meccaniche “nuove” e di altre già viste in svariati titoli come Bioshock, Dishonored, Deathloop o Dying Light, e funziona molto bene, riuscendo a divertire il videogiocatore praticamente per tutta la durata dell’avventura. Tra una cutscene e l’altra, passeremo la maggior parte del tempo tra intensi combattimenti e risoluzione di enigmi quasi sempre diversi l’uno dall’altro. I combattimenti si suddividono in tre modalità: combattimento a distanza, a distanza ravvicinata e stealth. Lo stealth è fin troppo semplice, oserei dire quasi imbarazzante, mentre le altre due modalità sono decisamente ben riuscite. I combattimenti a distanza si incentrano sull’utilizzo di armi da fuoco, alcune classiche come fucili a pompa, kalashnikov o semplici pistole, altre invece decisamente più futuristiche, che si basano sul lancio di scariche di energia che si ricaricano col tempo. Il combattimento corpo a corpo invece prevede l’utilizzo di armi frequenti in questa tipologia di giochi, come per esempio la classica ascia da pompieri, inoltre, il nostro personaggio avrà la possibilità di stordire e danneggiare i nemici tramite una scarica di energia che si ricarica col tempo, e di schivare tutti i loro attacchi.

Come altri giochi dello stesso genere, è presente anche un albero delle abilità e un sistema di crafting.

L’albero delle abilità permetterà di migliorare alcune statistiche del nostro protagonista, come per esempio la salute, la ricarica dell’energia, la potenza della scarica elettrica e molte altre che non vi diremo per non rovinarvi la sorpresa (alcune sono davvero utili e fantastiche da usare).

Il sistema di crafting invece permette di costruire nuove armi, modificarle, e creare munizioni o altre tipologie di oggetti da usare in game. Sia il crafting, sia le abilità sono legate al ritrovamento di svariati oggetti e rottami in game, facilmente identificabili grazie ad un “occhio dell’aquila” fornitoci dal nostro guanto Charles.

Per quanto riguarda il movimento del personaggio, saremo in grado di correre, saltare, abbassarci per muoverci più silenziosamente, arrampicarci in determinate piattaforme e scendere velocemente attraverso delle zipline. È presente inoltre la possibilità di guidare un auto per velocizzare gli spostamenti, ma è stata realizzata fin troppo superficialmente, e onestamente vi consigliamo di muovervi a piedi per tutto il tempo.

Per quanto riguarda gli enigmi invece, siamo rimasti soddisfatti. Si dividono principalmente in fasi platform da risolvere utilizzando nuove meccaniche ogni volta, e sullo scassinamento di porte attraverso determinati dispositivi di protezione.

AMBIENTAZIONE

L’ambientazione è decisamente uno dei punti più riusciti dell’opera. L’Unione Sovietica del 1955 è stata realizzata veramente bene, in maniera ispirata, soprattutto a livello architettonico e stilistico. Possiamo dirvi che il gioco avrà due tipologie di setting principali, gli ambienti interni e quelli esterni: durante le missioni principali saremo al lavoro all’interno di determinate strutture, e finita ogni missione avremo la possibilità di muoverci in un area open in cui scegliere se spostarci nella prossima struttura per continuare con la storia oppure se dedicarci alle missioni secondarie.

LATO TECNICO

Ricordando di trovarci dinanzi ad un titolo crossgen, graficamente parlando è stato fatto un lavoro abbastanza deludente, in quanto sembra di trovarsi di fronte ad un gioco di inizio Ps4. Chiariamo una cosa, non stiamo dicendo che siano presenti problematiche a livello grafico come possono essere il caricamento in ritardo delle texture o altre cose di questo tipo, ma “semplicemente” la qualità visiva totale non ci sembra all’altezza di un gioco uscito ad inizio 2023 (poteva benissimo uscire ad inizio 2013). La cosa che meno convince, tra tutte, e che ci ha fatto storcere il naso, sono i volti degli esseri umani. 

Il framerate invece è costantemente stabile a 60 fotogrammi al secondo, tranne in alcuni frangenti durante la fase finale dell’avventura in cui i nemici presenti a schermo sono davvero molti, e il framerate ne risente.

Per quanto riguarda il controller, anche in questo caso sfortunatamente il feedback aptico del Dualsense di PlayStation 5 è stato praticamente inutilizzato, e lo stesso vale per i grilletti adattivi, un vero peccato visto che giochi molto simili lo sfruttano decisamente meglio.

Gli unici caricamenti presenti sono quelli dopo la schermata di Game Over, e possono durare fino ad un massimo di circa 10 secondi.

Infine, dobbiamo segnalarvi la presenza di alcuni bug, tra tutti la compenetrazione del personaggio in alcuni scenari, che ci hanno costretto a ricaricare il salvataggio più recente, e il comportamento di robot che impazziscono e cominciano a comportarsi in maniera totalmente casuale.

SONORO

A livello sonoro è stato fatto davvero un ottimo lavoro. Tralasciando gli effetti sonori nella media, il vero punto di forza sono doppiaggio e colonna sonora. Abbiamo giocato in lingua italiana, e possiamo dirvi che il doppiatore del protagonista è stato davvero bravo, riuscendo a regalarci un interpretazione iconica e carismatica. Anche il doppiaggio degli altri personaggi è di buona fattura, ma non si avvicina alla qualità di quello del protagonista. Il vero tocco di classe però rimane la colonna sonora, che varia costantemente tra brani di musica classica, hard rock e musica elettronica, insomma, un vero tocco di stile!

COMMENTO FINALE

Atomic Heart non è assolutamente un gioco privo di difetti, ne tantomeno un capolavoro, ma sicuramente un godibilissimo titolo “vecchio stile” che siamo sicuri riuscirà a divertire tantissime persone, nonché un ottima prima prova di stile per il neo studio di sviluppo Mundfish. Ve lo consigliamo assolutamente, un ottimo titolo per divertirsi, farsi quattro risate e spegnere il cervello!

Data di uscita: 21 Febbraio 2023 

Uscito su: PC / PlayStation 4 / PlayStation 5 / Xbox One / Xbox Series X|S

Interfaccia e sottotitoli in italiano, doppiaggio in italiano 

Il codice di gioco ci è stato gentilmente concesso dallo sviluppatore

Ho giocato circa 20 ore per completare la storia e circa 15 ore per completare le secondarie.

E voi cosa ne pensate di Atomic Heart? Vi è piaciuta la recensione? Fatecelo sapere nello spazio dedicato ai commenti.

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Davide Pivato:
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