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Company of Heroes 3 o 2.5?

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I ragazzi di Relic Entertainment saranno riusciti a ad evolvere la loro proposta bellica-videoludica?

Per chi non lo conoscesse, Company of Heroes (CoH3) è uno Strategico in Tempo Reale (RTS) basato sulla Seconda Guerra Mondiale, prodotto da Relic Entratainement e pubblicato da SEGA il 23 Febbraio 2023 per Windows. Vediamo ed analizziamone insieme i dettagli.

Tutorial

Al primo avvio si viene catapultati in un tutorial semplice che spiegherà le basi del gioco. Le impostazioni grafiche vengono impostate automaticamente; durante la partita si può selezionare unicamente la risoluzione e la qualità della “distruttibilità”.

A primo impatto si può notare che è rimasta fedele la formula dei Company of Heroes: i veterani della serie non avranno alcun problema ad approcciarsi a questo nuovo capitolo, mentre per altri potrebbe risultare complicato avere una visione d’insieme del campo di battaglia, visto che la telecamera non può allontanarsi troppo dal terreno.

Questa restrizione potrebbe essere fastidiosa nelle partite multigiocatore su mappe estese. Si spera che in futuro questa cosa venga modificata per essere più in linea con gli standard del genere.

Una volta finito il breve tutorial si arriva al menù principale, con un’interfaccia non all’altezza del prezzo proposto, dove si potrà scegliere tra le ben note modalità di: campagna, multiplayer competitivo o co-op e partite custom.

Menù principale

Nel menù principale è presente una sezione che permette di selezionare diverse skin per tutte le unità, le quali andranno sbloccate e, probabilmente, saranno acquistabili in futuro come DLC.

Navigando nel menù, troveremo le opzioni più comuni che uno si aspetta da un titolo del genere: nelle impostazioni grafiche sono presenti ulteriori sezioni rispetto a quelle in game, anche se la customizzazione del comparto grafico non è estesa e dettagliata come altri titoli del genere.

È presente un benchmark che eseguirà uno scenario completamente automatizzato di pochi minuti alla fine dei quali viene presentata una serie di grafici.

Audio e video

È da notare che, con le opzioni tutte al massimo, giocando in risoluzione 4K, risultano utilizzati più di 9000 MB di memoria video, il che non sembrano giustificati dalla grafica del titolo e potrebbe essere un problema per alcuni utenti; a parte questo inciso, il gioco sembra girare bene sul computer di prova senza violenti cali di frame, rimanendo sempre sopra i 60fps.

Di per sé la grafica restituisce un’immagine complessiva godibile ma per niente altezza degli standard moderni, soprattutto per quanto riguarda il terreno. Ciò nonostante si può perlomeno apprezzare un miglioramento delle animazioni delle unità, degli effetti delle esplosioni e dettagli simili di discreta qualità.

Per il comparto sonoro non c’è molto da dire: alcune cose come il doppiaggio delle unità alleate risultano essere ben fatte e dettagliate (con accenti e personalità diversi in base a nazionalità e ruolo), mentre il doppiaggio delle unità dell’asse lascia a desiderare (l’accento tedesco era migliore nei titoli precedenti).

In definitiva si può trovare una certa disomogeneità tra alcuni suoni che restituiscono il caos della battaglia e altri che sono passabili (come alcune esplosioni).

Gameplay

Per quanto riguarda il gameplay, esso risulta di impronta più arcade rispetto ad altri titoli strategici usciti negli ultimi anni. Una delle novità che salta subito all’occhio è la pausa tattica, la quale permette di fermare l’azione del gioco e dare una serie di ordini che verranno eseguiti in sequenza appena tolta. Questa pausa permetterà, soprattutto in single player, di equilibrare la capacità della CPU di gestire tutto contemporaneamente rispetto le possibilità umane.

Modalità Campagna

Per quanto riguarda il single player vi sono varie campagne di impronta storica presentate con alcune cinematiche. La campagna consiste sia in turni giocati su mappe riprodotte fedelmente che si rifanno all’ambientazione storica, che in schermaglie singole.

Queste battaglie potranno essere affrontate personalmente o lasciate a un’autorisoluzione dell’IA. Quest’ultima però presenta più malus in caso di sconfitta rispetto al giocarla.

Interessante risulta la scelta di approccio che viene data alle campagne, dettata dalle dottrine degli eserciti partecipanti. Ad esempio, per la campagna d’Italia, a disposizione del giocatore vengono dati gli eserciti di Regno Unito e Stati Uniti: i primi permettono un approccio calmo incentrato sulla logistica mentre i secondi un attacco diretto ad armi spianate.

Meccaniche

L’azione dei combattimenti si svolgerà con tempi dilatati, si potrebbe dire lenti, per due motivazioni: le unità non hanno capacità di scatto (o corsa) ma una sola velocità di movimento e la loro precisione/danno risulta altrettanto limitata.

Gli scontri a fuoco risultano longevi in quanto, anche in caso di forte superiorità numerica, ci vorrà tempo per eliminare una singola unità nemica; l’unico modo di risolvere velocemente uno scontro sarà lo sfruttare le abilità delle squadre, tipo lanciagranate, obbligando una estensiva microgestione (o di un abuso della pausa tattica).

Abilità in gioco

Per quanto riguarda le abilità ve ne sono presenti delle nuove come, ad esempio, “Breach and Clear” per la squadra di assaltatori (che permette una rapida liberazione di un edificio occupato mentre prima era necessario usare l’artiglieria o lanciafiamme).

Una nota di demerito per quanto riguarda queste abilità di squadra è l’incapacità del computer di autogestirsi in alcune situazioni, richiedendo quasi sempre un diretto intervento umano per gestirle al meglio.

Ad esempio: l’unità di ingegneri può equipaggiare un metal detector, il quale può essere attivato dal menù contestuale di squadra presente in basso a destra dello schermo; il problema è che, in caso di combattimento, se l’abilità viene lasciata attiva dal giocatore, il soldato addetto non impugnerà mai il fucile e quando verrà abbattuto (risulta ben noto che sia più importante tenere in mano un metal detector che passare momentaneamente all’arma) l’attrezzo verrà raccolto immediatamente dal soldato successivo, che seguirà presto le sorti del precedente possessore.

Company of Heroes 3: commenti finali

In conclusione, questo titolo sembra essere stato rilasciato in maniera frettolosa, come si evince dall’interfaccia del menu abbastanza discutibile e dalla presenza di poche fazioni.

Considerando il prezzo di vendita di 60 € questo titolo può risultare polarizzante tra chi lo riterrà un Company of Heroes 2.5, ovvero più assimilabile a un DLC per il precedente, invece che un vero successore e chi lo apprezzerà per svariate ore.

Di sicuro molte cose, come la quantità di unità, potranno essere migliorate nel tempo mentre altre, come la qualità grafica, si dovranno accettare così come sono.

Non resta che vedere se nuovi contenuti saranno messi dietro pagamento, o una parte, se non tutti, verranno rilasciati gratuitamente lasciando eventuali microtransazioni solamente per oggetti di natura estetica.

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