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Halo 5 VS Halo MCC: Analisi di un Disastro

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Giorno dopo giorno assistiamo all’implementazione di nuovi update per Halo: The Master Chief Collection in particolare l’ultimo pubblicato, da la possibilità di poter sbloccare nuove armature per il multiplayer di Halo 3 provenienti da Halo 4.

La domanda sorge spontanea: perchè aggiornare un gioco del 2007? La risposta è tanto immediata quanto banale, la MCC dopo esser stata lanciata su Steam e Game Pass PC in versione integrale, sta vivendo una nuova gioventù.

L’abilitazione al Cross-Play tra Console/PC e l’adattamento dei vari capitoli ai classici Mouse/Tastiera ha fatto si che i server venissero ripopolati, allargando in maniera esponenziale il bacino d’utenza, aumentando clamorosamente l’accessibilità sia economicamente che tecnicamente.

A questo punto la domanda sorge spontanea: dov’è Halo 5? In questa piccola vittoria, dopo anni di buio, l’ultimo capitolo della saga è stato completamente accantonato. Le motivazioni di questa posizione vanno da ricercarsi nelle dichiarazioni provenienti dalla stessa 343i ma anche dalle scelte tecniche, narrative e creative che andremo ad analizzare in questo articolo.

I DEMERITI DI HALO 5

1. CONTESTUALIZZAZIONE: IL 2015 DI XBOX

La nostra analisi parte 5 anni fa, quando avevamo da qualche anno messo le mani sulla fallimentare Xbox One e ci apprestavamo ad installare il nuovo titolo di punta targato Microsoft, Halo 5 Guardians. La console, come ben noto, aveva delle grosse limitazioni hardware ed il nodo venne subito al pettine una volta installato il nuovo capitolo della saga. Le texture non erano il massimo ma nonostante tutto l’eccellente lavoro di ottimizzazione rendeva il tutto molto fluido, rendendo Halo 5 stabile in termini di fotogrammi al secondo.

La saga che aveva fatto della qualità grafica il suo baluardo aveva già perso il primo standard aziendale per cause di forza maggiore. Nonostante tutto le vendite non furono affatto un fallimento grazie ad una campagna marketing efficace e capillarizzata che fece però storcere il naso a gran parte della enorme fanbase già esistente.

2. MARKETING E STORYLINE DI HALO 5: UNA GRANDE CONTRADDIZIONE.

Il gioco fu sponsorizzato dalla campagna “Hunt the Truth” che mostrava un inseguimento tra Chief e Locke in stile “duello all’ultimo sangue”. Come ben noto lo Storytelling risulta molto diverso da quello mostrato dalla campagna pubblicitaria che distorse completamente quella che fu l’epicità della saga. Addentrandoci nella campagna abbiamo avuto modo di notare come le aspettative della community siano state tradite.

E’ stato ridicolo vedere Locke rivaleggiare con Master Chief: l’unicità ricreata dalla saga videoludica ma soprattutto dai libri a riguardo dello Spartan 117 rendeva il paragone semplicemente forzato. John non è uno Spartan come gli altri, addirittura elevato a “anello finale dell’evoluzione umana” sia da Halsey che dalla Bibliotecaria in Halo 4.

Le fondamenta stesse sulle quali poggia l’intera struttura narrativa sono fragili: il team Osiris (che ricicla in maniera pessima il personaggio di Buck, amatissimo in Halo 3 ODST) risulta una squadra di supereroi per l’immaginario che 343i fornì all’epoca.

Basti ripensare al video introduttivo di Halo 5, dove gli Spartan IV si lanciano letteralmente da una nave distruggendo una intera armata correndo. Gli Spartan non hanno mai agito cosi; come abbiamo potuto apprendere dai libri dovevano invece rendere al massimo pianificando in maniera chirurgica le operazioni infiltrandosi silenziosamente tra le linee nemiche.

L’introduzione (per la prima volta in game) del Blue Team, la leggendaria squadra capitanata da Master Chief, ha alzato tantissimo le aspettative del gioco essendo dei personaggi direttamente legati a John e presenti praticamente in tutto il suo percorso di vita, la sua vera famiglia.

La Squadra Blu invece diventa solamente qualcosa di complementare, il bersaglio del vero protagonista, Locke. E’ inaccettabile che delle figure così centrali per l’universo di Halo vengano trattate come sfondo per dei nuovi personaggi palesemente costruiti con l’intento di svincolare il brand di Halo dall’ingombrante figura di Master Chief.

E L’Arbiter?

343 Industries non si limitò a questo: distrusse completamente la figura dell’Arbiter, anche lui presente nel quinto capitolo in una veste grafica oscena. L’Arbiter nel corso di Halo 2 e Halo 3 si pose come una figura di rilievo al pari di John. Onestamente è stato assurdo non vederlo in azione alla ricerca di Master Chief dopo le avventure passate insieme ed il profondo rapporto di rispetto instauratosi. Tutto fumo e niente arrosto. Fanservice.

Possiamo evincere come il quinto capitolo della saga sia stato un esperimento, il tentativo di voler separare gli Halo dalla Mjollnir verde, una missione impossibile.
Da qui possiamo comprendere le motivazioni del repentino cambio di rotta nella storia di Halo Infinite, proponendosi come il sequel di Halo Wars 2. La volontà di non includere Halo 5 nella MCC fa solo da conferma alle precedenti argomentazioni, 343i ha compreso dai propri errori e sta provando a cambiare.

3. MULTIPLAYER COMPETITIVO: UNA LAMA A DOPPIO TAGLIO.

Halo 5 ha di sicuro segnato una svolta per quanto riguarda gli FPS Arena: è stato il primo muligiocatore sviluppato non solo da 343i ma anche dai vecchi pro-player. Il risultato fu un gioco eccezionale: rapido, frenetico ma che conservava perfettamente i canoni di un arena puro.

Cosa è andato storto? Sicuramente la gestione e l’accessibilità per il neofita. Il non avere un comparto “social”, essendo il gioco una vera e propria estremizzazione della competizione, ed aver accentrato tutta la competizione globale nelle playlist classificate; ha fatto si che realtà già consolidate come la MLG e la ESL perdessero peso insieme ad altre realtà di tipo nazionale e regionale. Questo ha portato alla creazione di una Elitè Ultra competitiva che ha ristretto l’accessibilità e scoraggiato l’utenza.

Giocare ad Halo 5 è bellissimo ma richiede un costante impegno e sforzo mentale data la natura ultraveloce del titolo: questo è stato un altro disincentivo che ha portato al collasso del numero di giocatori attivi. Una grande idea in linea teorica, tutti eravamo felicissimi nel 2016 anche se in molti lasciarono fin da subito.

Nessuno si aspettava che tutto questo accadesse, un vero peccato. Se pensiamo a ciò che furono i Multiplayer di Halo 2 e soprattutto Halo 3 su Xbox 360 possiamo notare come ci sia una filosofia di fondo completamente opposta: Halo 3 è stato il gioco che ha reso gli FPS Arena popolari ed accessibili a tutti, cosa che non erano mai stati prima, in piena contrapposizione a ciò che è stato Halo 5.

4. HALO MCC: TROPPO VECCHIO?

Eviterò di dilungarmi sulle campagne dei vecchi Halo, sappiamo tutti come quest’ultime siano delle perle nell’ambito del Gaming. Un soldato silenzioso e senza volto è riuscito in maniera magistrale a fornirci emozioni uniche che resteranno sempre nei nostri cuori, alzando di molto il livello di rigiocabilità delle campagne.

Ma il multiplayer funziona ancora? Sicuramente accedendo ad una Social di Halo 3 si sente una sensazione di vecchio, sono pur sempre giochi del loro tempo che grazie ad una enorme fan-base di appassionati trovano un riscontro numerico pratico. Tutto però è merito del cross-play che ha reso possibile a milioni di PC Gamers di godersi le peculiarità del multigiocatore dei vecchi Halo. Sicuramente questi giochi sono ancora molto divertenti, soprattutto Halo 4 che possiede una grossa componente social (fu molto criticato per questo in passato) ma è altrettanto vero che non è possibile rimanere ancorati al mondo classico in maniera ossessiva.

Fa davvero piacere vedere un gioco come Halo 3 venga costantemente aggiornato e che stia vivendo una seconda gioventù ma deve rimanere una piattaforma di backup. Un luogo in cui i nuovi giocatori possano comprendere da dove è nato Halo e recuperare in maniera serena ciò che è stata questa saga in tutto e per tutto.

5. HALO INIFINITE: UNA FUSIONE NUCLEARE.

Passando alle speculazioni (perché solo questo posso fare dato il materiale fornitoci da 343i) posso affermare che Halo Infinite riprenderà sicuramente delle meccaniche e delle dinamiche di gioco tipiche dei passati capitoli, ma ovviamente proporrà delle grandi innovazioni e soprattutto conserverà ciò che di buono è stato sviluppato su Halo 5 (corsa ben bilanciata, scivolata in corsa e ottimo net-code).

Sicuramente non vedremo più il Thruster Pack, Ground Pound e spallata: sono risultate troppo invasive ai fini del Gameplay puro. Quindi è logico aspettarsi un sistema di mira molto vicino a quello presentato su Halo 2 Anniversary applicato ad un Halo 5 molto rivisitato secondo dei canoni più classici.

Fateci sapere cosa ne pensate nella sezione commenti e soprattutto nel gruppo Telegram di Halo Infinite Italia dove, sempre più numerosi, attendiamo insieme l’uscita di Halo Infinite. Vi invito inoltre a seguire le nostre live dedicate ai training su Halo in modo tale da non farci trovare impreparati alle nuove sfide che ci attendono.

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