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Recensione: Resident Evil 4

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Continua il progetto di rinnovamento della saga di Resident Evil. Stavolta Capcom riadatta il quarto capitolo e allo sviluppo torna il team che ha
lavorato al tanto apprezzato remake di Resident Evil 2, sarà riuscito nuovamente a fare centro? Scopritelo nella nostra recensione di Resident Evil 4.

 

STORIA

In Resident Evil 4 torniamo nei panni dell’ex poliziotto Leon Kennedy. Dopo 6 anni gli eventi di Raccoon City, il nostro protagonista si è unito ad una
task force governativa per combattere le armi bioterristiche e verrà contattato dal presidente degli stati uniti in persona per investigare sulla scomparsa della figlia. Questo porterà Leon in una sperduta zona in Spagna dove dovrà vedersela con cose che vanno ben oltre le sue precedenti missioni.


Tra culti decisamente strani e raccapriccianti e il nuovo virus LAS PLAGAS, la ricerca sarà piena di insidie, saremo faccia a faccia con il male in persona e la povera Ashley sembra essere al centro di un piano più grande. Non mancano di certo volti conosciuti che abbiamo imparato a conoscere nei precedenti capitoli, come la spia Ada vista in resident evil 2 e volti “nuovi” come Luis che ci darà una mano nel corso dell’avventura. Citando proprio quest’ultimo, è la prova lampante del progetto di rinnovamento che Capcom sta attuando alla serie, con cambi che non vanno a distorcere l’opera originale ma anzi l’arricchiscono, togliendo o modificando alcune scene che oggigiorno risulterebbero forse un po’ troppo demenziali o semplicemente invecchiate male.

L’opera di riscrittura di Capcom colpisce dove serve e non va a snaturare ciò che di buono è già stato fatto 18 anni fa nell’opera originale.

GAMEPLAY

I vibes che Resident Evil 4 fa riaffiorare sono gli stessi di quelli dell’opera originale, infatti, il gioco inizia a discostarsi dai canoni classici dei survival horror aggiungendo un pizzico di action shooting che non guasta mai. Avvertire questo cambio direzione è rivivere esattamente ciò che è successo con le opere originali, è forse questo Capcom lo sa.

L’arsenale di armi che Leon può portarsi dietro è incredibile, il tutto bilanciato dal fatto che ci saranno molti combattimenti durante il corso dell’avventura. Ciò però è stato ponderato molto bene lato munizioni, non pensate che più armi uguale più munizioni perché potreste trovarvi senza risorse a dover fronteggiare gli ultimi superstiti della battaglia che sicuramente non vi daranno tregua.

Le armi però non sono l’unica risorsa che Leon avrà a disposizione, anche i coltelli giocheranno un ruolo a dir poco fondamentale durante gli scontri, con la possibilità di uccidere all’istante i nemici presi di soppiatto o parare quasi tutti i colpi, ovviamente non si possono parare i proiettili, logico direte voi, ma data la natura nipponica dell’opera non era così scontato.

Il coltello ha un tasto dedicato che risulta essere molto conveniente sfoderarlo all’occorrenza per parare i colpi, ma occhio, perché diventerà inutilizzabile se ne abuserete, in quanto si potrà rompere.

Qui entra in gioco il mitico mercante, più in forma che mai, dove è possibile acquistare nuove armi, potenziare il nostro armamentario, riparare l’equipaggiamento e avere accesso a un mercato speciale dove sarà possibile acquistare risorse e oggetti inediti.

Tutto ciò acquistabile con una valuta di gioco a parte, ottenibile completando gli incarichi blu sparsi per la mappa. Gli incarichi sono molteplici, verrà richiesta l’eliminazione di nemici inediti, o sparare a ratti, serpenti e ciondoli sparsi per la mappa.

L’esplorazione

quindi, gioca un ruolo da non sottovalutare sia in termini di risorse, che servono sempre, sia in termini di incarichi, talvolta fare backtracking non è una cattiva decisione, anzi, molte volte viene anche richiesta perché magari abbiamo trovato un oggetto per completare un enigma, una chiave che apre una porta e molto altro.

Ecco forse per quanto riguardo gli enigmi, la sensazione è stata che non sono proprio super intuitivi, nulla di difficile da risolvere ma piuttosto il primo approccio è risultato essere un po’ confusionario. Tornando, però, a parlare del combattimento, l’approccio variegato a quest’ultimo è dettato soprattutto dalla diversa quantità di nemici che il gioco propone. L’aggiunta inedita consiste nei ganados con la testa mozzata, decisamente violenti e con una resistenza ai proiettili considerevole, per fortuna il nostro fidato coltello, se usato al momento giusto, può evitare la trasformazione in questa nuova minaccia oltre a fermare anche la fuoriuscita della plaga dai cadaveri, che fidatevi, non vorrete affrontarla in gran numero.

Nota di merito anche per l’IA dei nemici

Infatti risulta essere ben reattiva alle nostre scelte, concatenando prese e attacchi base ad attacchi da più lati, senza avere il controllo effettivo della zona. Discorso opposto per gli alleati, sempre pronti a mettersi nei guai e ovviamente dovrà essere pronto il nostro Leon a intervenire per salvare la situazione, pena, il game over.
Perché si, se gli alleati vengono uccisi o catturati sarà game over! Occhio anche a dove sparate in quanto potreste accidentalmente far saltare le cervella al vostro alleato (testimonianza di una storia accaduta).

Non mancano certamente le boss fight che caratterizzano la saga. Come negli originali, c’è un netto capovolgimento di orrore per le creature che affronteremo, sempre più grandi e con mutazioni da far rabbrividire.

COMPARTO TECNICO

Per quanto riguarda il lato tecnico, Capcom dimostra ancora una volta che il RE ENGINE è strabiliante. I dettagli degli scenari e dei personaggi sono molto
alti, si, qualche riutilizzo di asset qua e là ma niente di che.

Gli scenari, partendo dal villaggio fino ad arrivare all’isola sono magnifici ed esplorarli ti catapulta perfettamente nell’atmosfera degna di ogni Resident evil, nonostante l’approccio più action dell’opera.

Ottimo lavoro anche con le espressioni facciali e in generale con la “pesantezza” che i protagonisti vivono le vicende, per esempio non è raro vedere Leon ansimare, dopo una battaglia abbastanza caotica, questa per dare un senso di vita e di realismo a ciò che sta accadendo.

Il gioco è interamente localizzato in italiano e doppiato,
sinceramente ottimi entrambi.

COMMENTO FINALE

Capcom fa di nuovo centro, ormai ci sta abituando bene. Dopo il mezzo scivolone del remake del terzo capitolo, il team del secondo rialza l’asticella
verso vette altissime.

Il gioco è godibile sia da chi ha già avuto modo di giocare l’originale e da chi invece è neofita.

Sicuramente per chi è nuovo il distacco dai precedenti sarà evidente, come lo è stato anche in passato, ma vi assicuriamo che Capcom stavolta si è superata, nonostante l’approccio action, è riuscita a ricreare davvero bene momenti di suspense e farci vivere l’avventura con un certo senso di ansia, pur considerando che ci portavamo dietro un arsenale degno di una guerra.

Abbiamo impiegato circa 17 ore a finire la campagna principale a difficoltà normale soffermandoci il più possibile ad esplorare le mappe e finire quanti più incarichi possibili. Il gioco offre anche una buona rigiocabilità soprattutto se siete dei cacciatori di trofei, in attesa dell’aggiunta della modalità mercenari.

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DATA DI LANCIO: 24 Marzo 2023
CONSOLE DI RIFERIMENTO: ps4, ps5, series x|s e pc

 

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Pasquale Cecinato:
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