Un viaggio all’insegna della pesca e dei misteri in un arcipelago in stile lovecraftiano
Le sequenze iniziali di DREDGE, titolo pubblicato da Black Salt Games, piccolo team neozelandese alla prima uscita in pompa magna, sono rapide e ben gestite. Un naufragio e un “benefattore” che, una volta concessaci una barca ci lascia sulla battigia con un criptico messaggio di non attardarci al largo dopo il calar del sole. Non è chiaro il motivo di questo ammonimento durante i primi minuti di gioco, infatti durante il giorno il titolo dei ragazzi di Black Salt Games si presenta come un vivacissimo e coloratissimo quadretto marinaro all’insegna della pesca e del vagabondaggio lungo l’arcipelago di Midolla Maggiore alla scoperta di lidi e promontori variopinti. Certo sì, i personaggi e i loschi figuri che si incontrano nei vari porti hanno un che di misterioso e oscuro ma l’anima dread (dall’inglese terrore ndr.) si rende evidente solo con l’allungarsi delle ombre.
Levate l’ancora
Terminata la prima fase di ambientazione lungo l’arcipelago di Midolla Maggiore e con l’avvicinarsi della prima notte il giocatore si troverà a dover affrontare inquietanti e misteriose verità che si renderanno sempre più palesi ed evidenti con l’avanzare della storyline. Se da una parte abbiamo incontrato durante le nostre battute di pesca mattutina un pesce con tre occhi, saranno i racconti dei vari NPC che faranno saltare all’attenzione del giocatore la sequela di oscuri eventi che si susseguono lungo l’arcipelago.
Purtroppo le fasi di esplorazione si limiteranno alle traversate per mare in cerca di banchi di pesce, non sarà possibile infatti esplorare liberamente le isole e neanche incamminarsi lungo gli angusti vicoli dei paesini dove il nostro protagonista, pescatore senza nome, getterà l’ancora. Le nostre possibilità di “movimento” all’interno dei villaggi si limiteranno a varie icone che indicano il tipo di attività o la persona fisica con la quale interagire. Essendo un gioco principalmente incentrato sulla pesca non si può che avere a che fare con pescivendoli e, perché no, con avidi acquirenti di reliquie e simili che potremo trovare e recuperare durante i nostri viaggi. La trama diverrà via via più tetra fino al suo epilogo che non richiederà più di una decina di ore a essere raggiunto a meno che non si voglia cimentarsi nelle side quest che il titolo ha da offrire.
Un banco di pesci a babordo!
Il gameplay del gioco sarà quindi incentrato sulle nostre uscite per mare in cerca di pesci, per ripagare il nostro debito con il sindaco di Midolla Maggiore, per potenziare la nostra barca e per recuperare tesori e misteri. La meccanica di pesca risulta essere immediata e semplice limitando il nostro impegno alla pressione del tasto quadrato (nella versione PS4/PS5) quando il cursore si trova nell’area giusta, rielaborando e riportando in auge il caro vecchio Quick Time Event che in un gioco di questo tipo non guasta di certo.
Nonostante i vari appelli dei cittadini di non attardarsi al largo nelle ore notturne non si potrà farne a meno perché molti tipi di pesce usciranno allo scoperto soltanto con il buio rendendo così i viaggi del nostro protagonista decisamente più terrorizzanti. Ombre sconosciute, scogli che compaiono all’ultimo momento lungo il percorso della nostra nave sono solo alcuni degli spiacevoli eventi che ci troveremo ad affrontare e che ci manterranno sulle spine durante le nostre traversate. Importante per il giocatore sarà quindi imparare a gestire bene le varie attività che svolgerà durante il giorno, infatti pescare, dragare e muoversi con la barca saranno tutte azioni che faranno correre avanti il nostro orologio e ci avvicineranno sempre di più al buio della notte con i suoi incubi.
Prima che cali la notte
Prima di giungere all’epilogo, le missioni secondarie che ci troveremo ad affrontare ci porteranno ad esplorare in lungo e in largo gli isolotti indicati sulla nostra mappa. Man mano che potenzieremo la nostra barca sarà sempre più facile per i giocatori raggiungere lidi fino ad allora sconosciuti. Ma tra una missione e l’altra si potrà anche dedicarsi semplicemente alla pesca. Con un assortimento di più di 120 pesci a disposizione perché non passare il tempo in cerca di quell’ultima aberrazione o di quel pesce raro che ancora manca nella nostra enciclopedia? Da un punto di vista prettamente tecnico il gioco si presenta bene, divertente e immediato, accompagnato da un comparto sonoro che alterna benissimo fasi di rilassata vita marittima a inquietanti suoni sconosciuti che provengono dagli abissi e, perché no, direttamente dal nostro cuore.
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